Sei qui

Completato il restauro dell’Hermes dei Musei Vaticani

Città del Vaticano. Si è concluso il restauro dell'Hermes del Belvedere, statua di età adrianea (117-138 d.C.) rinvenuta nel 1540 a Roma nei giardini del mausoleo di Adriano e acquistata da Paolo III. La scultura, esposta nel Cortile Ottagono dei Musei Vaticani accanto all’Apollo del Belvedere e al Laocoonte, ha riacquistato stabilità e una rinnovata bellezza dopo l’ultimo restauro del 1995 (il primo documentato è del 1560, per mano di Guglielmo della Porta). L’ossidazione delle staffe in ferro usate nel XVI secolo per sostenere la statua di Hermes, raffigurato come psicopompo, ossia accompagnatore dei defunti nel cammino verso l'Oltretomba, aveva provocato seri danni e compromesso la stabilità della scultura.Il nuovo intervento, iniziato nel 2014, è stato più volte interrotto per le difficoltà incontrate e per problemi logistici; si è svolto in loco, nel Cortile Ottagono, aperto al pubblico, dove si è dovuto costruire un vero cantiere di lavori. Chi ha materialmente salvato l’opera è stato il restauratore di tanti capolavori vaticani Massimo Bernacchi. Durante l’ultimo restauro del 1995 i perni di ferro erano stati sostituiti con altri in acciaio inossidabile, fissati con una resina epossidica che forse non ha retto. Una volta messa in sicurezza la scultura, i perni sono stati di nuovo sostituiti e ancorati con collanti reversibili. Che non si sia trattato di un intervento semplice si vede, a intervento concluso, dalle foto che documentano i lavori e mostrano i gravi danni alla coscia e alla caviglia di Hermes.Il complesso restauro è stato realizzato in collaborazione fra esperti delle varie discipline: il Laboratorio di Diagnostica guidato da Ulderico Santamaria, di restauro dei marmi diretto da Guy Devreux, il reparto di Antichità greche e romane guidato da Giandomenico Spinola.Il delicato intervento è costato quarantamila euro, finanziati, come nel 1995, dai Patrons of the Arts in the Vatican Museum, un'associazione americana costituita nel 1982. Con il loro contributo è stato possibile realizzare vari restauri della collezione vaticana, dalla Scala Santa all’allestimento della sala Matisse, alla Galleria dei Candelabri. ...

Articoli Correlati

Lascia un commento